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Notas
Este registro ha sido editado en el marco del proyecto de I+D del Ministerio de Ciencia e Innovación “El corpus de la narrativa oral en la cuenca occidental del Mediterráneo: estudio comparativo y edición digital (CONOCOM)” (referencia: PID2021-122438NB-I00), financiado por la Agencia Estatal de Investigación (AEI) y el Fondo Europeo de Desarrollo Regional (FEDER).
Transcripción
Transcripción
Una vorta c'era un prete... [...] siccome che avea 'na bella, 'na bella... nipote, no 'n casa, aveva, e uno se n'era 'nvaghito de questa, de questa ragazza, e:
—Allora come faccio, io...—.
E studia, studia[1], pe vedé come potea fare a accostassi a quella, a quella figliola. Gli venne, gli venne pensato. Eh, io diavolo, si vestì da donna, e va, si fa una pancia, cor dì che fosse incinta[2], no, e va 'n casa de questo.. va alla chiesa, e entra 'n chiesa, vestito da donna, ..un bel giovane, allora, dio boia, che fa: si fa tardi, 'n verso le nove e mezzo le dieci[3], eh, i preti.. i parrochi vanno e chiudono la chiesa, no.. e c'era questa donna seduta 'n una panca che pregava.
—Oh —dice— sposina —disse 'prete— bisogna chiuda io, no?
—Ooh, pe l'amor de Dio, signo' priore, un mi mandi fòri, 'nn ho 'n do' andare, veda —dice— posso dà anc'alla luce questa creatura—.
E i' prete si prese di compassione, e era un po' allo stretto, come noiattri, anche lui[4], e ci aveva questa cammera della, de la nipote, e 'n ce n' àa altro:
—Vor dì —dice— andarà a letto colla mi' nipote, no —gli disse. [...]
Cenonno, per bene, quando funno anda' a letto, el prete parte e va fare 'na giratina pe le stanze, guarda s'è tutto 'n ordine, e poi parte e va a letto anche lui. Ora, io boia, questo [giovanotto] arriva i' momento che [si spoglia] va e io boia... e si fa vedere. Questa, questa nipote comincia a gridare:
—Zio è maschio lui!—
E [il prete] fa: —O maschio o femmena che sia —dice— badela ben[5] nipote mia!
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Versión en italiano estándar
Una volta c'era un prete che aveva una bella nipote, in casa con sé, e un giovane si era invaghito di questa ragazza. E allora:
—Come posso fare!—.
Pensa, pensa per vedere come potersi avvicinare a lei. Gli venne l'idea, gli venne l'idea. Eh, io diavolo! Si vestì da donna: si mette una pancia posticcia, come se fosse incinta, ed entra in chiesa di questo prete, vestito da donna, questo bel giovane. E allora, dio boia che fa: aspetta che si faccia tardi. Quando sono quasi le dieci di sera i preti chiudono le chiese, e qui c'era questa donna seduta in unapanca a pregare.
—Oh sposina -dice il prete- io devo chiudere.
—Oh, per l'amor di Dio, signor priore, non mi mandi via, non ho dove andare. Vede, potrei anche dare alla luce questa creatura—.
E il prete si mosse a compassione, anche lui -come noi non aveva molto spazio in casa propria, non aveva che la camera dove dormiva la nipote.
—Vuol dire che dormirà nel letto insieme alla mia nipote —gli disse.
Io diavolo, cenarono, per bene, e quando furono andati a letto, il prete andò a fare un giro per le stanze: guardase è tutto in ordine e va a letto anche lui. Ora, io boia, arriva il momento che questo giovane si spoglia, e si fa vedere. La nipote comincia a gridare:
—Zio, lui è un maschio!—.
E il prete: —O maschio o femmina che sia, accudiscilo ben, nipote mia!
[1] Il verbo 'studiare' frequentemente sta per 'fare piani', 'progettare o architettare strategie'.
[2] Facendo finta di essere una donna incinta.
[3] Le dieci di sera.
[4] "Viveva anche lui in ristrettezze di spazio, come noi". Giuseppe si riferisce ai problemi di spazio che la sua famiglia incontra, da quando si è trasferita in un appartamento, lasciando la casa poderale.
[5] Abbine cura.