In cerca di fortuna [ATU 1655]

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Referencia catalográfica: 1666n

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Este registro ha sido editado en el marco del proyecto de I+D del Ministerio de Ciencia e Innovación “El corpus de la narrativa oral en la cuenca occidental del Mediterráneo: estudio comparativo y edición digital (CONOCOM)” (referencia: PID2021-122438NB-I00), financiado por la Agencia Estatal de Investigación (AEI) y el Fondo Europeo de Desarrollo Regional (FEDER).

Transcripción

Transcripción

Senti, c'era una volta un omino che voleva andà a cercà fortuna, e un aveva niente, aveva un cecio e basta. Disse: “Ora con questo cecio voglio trovà fortuna”.

Passò da una casa d'un contadino e c'era una.. la massaia.

—O massaìna dice.

—Che volete?

—Questo cecio lo metto su questo scalino.

—Va bene dice.

—Io ho da andare 'n altro posto.

—Poerini dice mettetilo costì e ce lo ritrovate.

Ma questa donna... [aveva] un bel gallo, vide questo cecio, glielo beccò. Quando ri-, quando ritornò, dice:

—O massaìna, so' venuto a piglià i' mi' cecio.

—Ma dice è dove l'avete messo.

—Un c'è più.

—Eh dice l'avrà beccat'i' gallo.

—Eh, allora dice io voglio i' vostro gallo.

—Ma come fo a dare i' vo.. i' mi' gallo dice ma come fo dice vi darò un altro cecio.

—No no, io voglio i' gallo—.

Dovette dagli i' gallo. E via. Di nuovo a cercà fortuna. Trovò un'altra casa, dice, e bussò:

—O massaìna dice sentite

—Eh dice.

—Ci ho un gallo 'n dove lo potrei mettere dice ho da arrivare in un posto.

—Ma dice dove ve lo fo mettere dice ci ho una stalla c'è un maialino, se un lo mettete lì io dice un so dove favvelo mettere.

Eh, allora lo mise 'nsieme a questo maialino, e quest'omo se n'andò pe fatti suoi, andò, quando ritornò dice:

—Allora massaìna, riprendo i' mi' gallo—.

[...] Dice:

—Sisì, è dove l'avete messo—.

Quest'omo andò a prendere i' gallo e i' gallo era morto. I' maiale l'avea.. avea un po' mangiato, l'aveva abbaruffato[1], allora quest'omo tutto stizzito dice:

—Allora dice io voglio i' maiale, o i' mi' gallo o voglio i' maiale.

—Ma come fo a davvi i' maiale, possibile dice 'me fo a davvi i' maiale, e i' mi' marito mi brontola.

—Eh dice io...—.

E dovette dagli i' gallo, disperata questa pora donna..gli dovette dare i' maiale, ho sbagliato, gli dovette dà i' maiale e via. Quest'omo, con questo maiale, e cammina, cammina, 'rivò un'antra casa, bussa, anche lì c'è sempre le donne, a casa, dice:

—O massaìna sentite dice avrei questo | questa bestiolina dice e ci aveo da arrivà 'n un posto, e 'n dove la posso mettere?

—Poerini dice 'ndo' ve lo fo mettere, un maiale, cheddici, do've lo fo mettere... mettetelo 'nsieme alla vitella dice c'è una vitella costaggiù nella stalla, mettetilo lì!—.

'Sto maiale, lo mise lì. 'Esta vitella quando vide questo maiale a forza di carci 'e lo stramortì, questo pòro maiale, no, [sicché] dopo un bel po' ritorna quest'omo e richiama la, la massaia, dice:

—Riprenderei dice i' mm.. la mi' bestiolina.

—Sisì dice questa donna la potete pigliare—.

Torna 'n giù, questo maiale era mezzo morto.

—Eh dice bada un poìno, la vostra vitella m'ha ammazzat'i' mi' maiale, la vostra vitella m'ha ammazzato i' mi maiale. Eh dice, come fo ora!

—Cheddite, vor dì dice ci ho un attro maialino, vi darò quello.

—Nononononò, io voglio prop'i' mi' maiale, o sennò la vitella, fate come volete: o i' maiale o la vitella, o i' maiale o la vitella—.

Sicché, questa pora donna, gli dovette dare questa vitella, e via. E camina, camina, camina trovò un'altra casa, e fece la solita, eh, eh, chiamò questa donna e gli disse che la mettesse nella stalla, questa vitella. Dice:

—Io ci ho questa stalla, mettetela qui—.

Questa donna ci avea una figliola, 'n casa, che era malata, sa' a que' tempi un era come ora, s'avea tutti meno, dice:

—O mamma, io mi spiro della ciccia[2], o mamma io mi spiro della ciccia, o mamma io mi spiro della ciccia.

—Poer...sa' he fo dice ora piglio una braciola dice a questa vitella ci ha portato quest'omo disse e te la cocio.

Cheddì era un discorso! E prese una... questa braciola e po' prese un po' di carcina e gli ce la mise sopra[3], senti, cheddì, senti un poìno, novelle eh!... e e via. E gli cosse questa [braciola]... Sicché poi quande ritornò quest'omo, 'sta donna 'eddi' tremava, dice:

—Poerina, com'anderà, com'anderà.

—O massaìna, riprendere' la mi' vitella.

—Sisì quell'omino, pigliatila pigliatila, è 'n dove l'avete messa.

Va giù nella stalla, quell'omo, gli dà un chiocco colla frusta, gli casca tutta la carcina. Dice:

—O che gli avete fatto alla mi' vitella?

—O che gli ho fatto, io un gn'ho fatto niente.

—Eh, qui me l'avete rovinata, me l'avete rovinata, eh me l'avete rovinata, questa vitella, o che gli avete fatto, o che gli avete fatto.

Ora questa donna gli dovette dire pe filo e pe segno com'era andata. Dice:

—Sentite, abbiate pazienza, ci avevo una figliola così e così dice si spirava della carne e io un ho possibilità dice di compragliela, ho ..'nzomma ho deciso dice di piglianne un pezzetto alla vostra vitella.

—Eh, eh, allora dice vu' mi darete la vostra figliola! O la vitella dice o la ragazza bella, fate come volete.

—Sìi, meglio dice ora vi dò la mi' figliola, eh, ci mancherebb' attro....

'Nzomma quest'omo tutto stizzito, arrabbiato, dice:

—Allora un me l'avev'a fà questo lavoro, o mi date la vitella o mi date la ragazza bella.

Sicché gli toccò piglià questa ragazza, mettegliela 'n un sacco e gli dette questa citta e via, [lui] prese questo sacco dietro alle reni[4] e via e via. Quest'omo caminò parecchietto, ma era pesa:

—Io dice tu se' pesa, tu se', tu se' pesa.

Eh, ritornò[5] a un'antra casa, a un'antra casa e fece la solita, no, chiappò la massaia, dice:

—O massaìna, ci ho un sacco qui dice lo potrei mettere dice sulle scali?

—Poerini dice avete voglia dice mettete, mettete dice i' sacco quanto vi pare.

—Ci ho da 'rivare 'n un posto dice ma tanto un dovrei stare.

—Sisì —.

E lo mise lì sopra e quest'omo andò via. Ora questa ragazza si accorse che questa casa.. riconobbe dai buchini della balla che era la casa della su' zia. Cominciò a berciare, questa citta.

—O zia, o zia.

—O che ci fai qui?—.

Aprì questo sacco e gli e gli raccontò i' fatto che gli era successo.

—Ora dice vedrai si sistema noi quest'omo.

Ci avevano un cane, gli ci misero questo cane, dentro, po' gli ci misero un po' di formaggio, che stasse zitto, gli ci misero i' pane, 'nzomma gli fecero una balla pesa su per giù com'era a essici la citta, no, e via[6]. Sicché poi, arrivò pe.. arrivò quest'omo, dopo parecchietto [tempo]:

—O massaìna.

—Oh, dice quell'omo, che volete? dice.

—Io so venuto a ripiglià i' mi' sacco.

—Sisì dice pigliatilo, è 'n dove l'avete messo.

—Eh, bene.

Prese 'esto sacco e se lo messe dietro la spalla.

—Io, e tu se' pesa—.

E via. Po' [...] della strada [ne] fece parecchietta, quando fu ne bosco, fu più più ritirato disse:

—Madonna dice ho fatto una bella fortuna, eh dice da un cecio un gallo cominciò da un gallo un maiale, da un maiale una vitella, e da una vitella una ragazza bella! Esci fòri, ragazza bella e dammi un bacio gli disse.

Gli aprì questo sacco e i' cane a quest'omo gli mangiò i' naso.

—Figliaccio... dammi... gli diceva dammi i' mi naso, che io ti rendo.. che io ti dò i' cacio, rendimi i' naso, ti dò i' cacio—.

E allora, dice: "chi troppo abbraccia meno ha".

 

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Versión en italiano estándar

Senti. C'era una volta un uomo che voleva andare in cerca di fortuna, e non aveva nient'altro che un cecio. Disse: “Ora voglio fare fortuna con questo cecio. Passò da una casa di un contadino, e c'era la massaia.

—O massaina.

—Che volete.

—Posso mettere questo cecio su un gradino della vostra scala?

—Va bene.

—Io devo andare in un altro posto.

—Certamente, mettetelo lì, al ritorno ce lo ritrivate.

Ma questa donna possedeva un bel gallo, il gallo vide il cecio e lo beccò. Quando l'uomo ritornò:

O massaina, sono venuto a riprendere il mio cecio

—Ma dice è dove lo avete messo.

—Non c'è più!

—Eh, allora l'avrà beccato il gallo.

—E allora io voglio il vostro gallo.

—Ma come faccio a darvi il mio gallo, vi daràò un altro cecio.

—No, no, io voglio il gallo—.

E dovette dargli il gallo. E via, lui, di nuovo in cerca di fortuna. Trovò un'altra casa, e bussò:

O massaina, sentite.

—Che?

—Io ho un gallo, e dovrei arrivare in un posto, dove potrei lasciarlo?

—Ma dice lei dove posso farvelo mettere? Io ho una stalla, dove tengo un maialino, non so dove farvelo mettere, se non lì.

E allora l'uomo mise il gallo insieme al maialino, e se ne andò per i fatti suoi. Al ritorno:

—O massaina, alora io riprendo il mio gallo.

—Sì sì, è dove lo avete messo—.

Quest'uomo andò a prendere il gallo, e il gallo era morto. Il maiale lo aveva un po' mangiato, un po' straziato. Allora quest'uomo, tutto stizzito:

—Allora voglio l maiale, o il mio gallo o il maiale.

—Ma come faccio a darvi il maiale, come faccio, mio marito mi rimprovera.

—Eh, eppure...—.

E queta povera donna, disperata, dovette dargli il maiale. Quest'uomo, partwe con il maiale, e cammina, cammina arrivò ad un'altra casa. Bussa. Anche lì, in casa ci stanno sempre le donne:

—O massaina, sentite: io ho questa bestiolina, ma dovrei arrivare in un posto. Dove potrei lasciarla?

—Ma dice dove posso farvela mettere, un maiale, dove ve lo faccio mettere... Mettetelo insieme alla vitella, c'e una stalla, giù, con una vitella dentro, mettelo lì—.

E lui mise il maiale lì dentro. La vitella, al vedere questo maiale, cominciò a tirargli i calci, e a forza di calci lo tramortì. E così dopo un po' quest'uomo ritorna e richiama la massaia:

—Io riprenderei la mia bestiolina.

—Sì, sì la potete prendere.

Lui torna giù nella stalla, ma il maiale è mezzo morto:

—Eh, guardate un po', la vostra vitella mi ha ammazato il maiale, la vostra vitella ha ammazatoil miomaiale. E ora come faccio!

—Io houn altro maialino, vi darò quello.

—No, no, io voglio proprio il mio maiale, oppure voglio la vitella, fate come volete: o il mio maiale o la vitella, o il mio maiale o la vitella.

E questa povera donna dovette dargli la vitella, e via. E cammina. cammina, lui trovò un'altra casa, e fece la stessa storia: chiamò quella donna, e lei gli disse di lasciar la vitella dentro la stalla:

—Io ho questa stalla, mettetela qui dentro.

Ma questa donna aveva una figlia, malata, ed a quei tempi, non come ora, avevamo tutti meno cose. Dice, la figlia:

—Mamma, io ho voglia di mangiare della carne, mamma ho voglia di ciccia, mamma ho voglia di ciccia.

—Sai che faccio, ora prendo una braciola alla vitella che ha lasciato quell'uomo, e te la cuocio.

Ma non era semplice. Questa donna taglio una braciola alla vitella, e poi ricoprì il taglio con della calcina (senti un po', sono novelle eh!). E cosse la braciola alla figlia. Poi, quando ritornò quell'uomo, la donna tremava:

—Come andra a finire, ora, com'andrà a finire.

—O massaina, io mi riprenderei la vitella.

—Sì, sì, o quell'uomo, prendetela, prendetela, è dove l'avete messa—. Quest'uomo scende nella stalla, dà una sferzata alla vitella con la sua frusta, e fece cadere tutta la calcina.

—O cosa avete fatto alla mia vitella?

—Che dovrei averle fatto, io non ho fatto niente!

—Eh, qui me l'avete rovinata, me l'avete rovinata, questa vitella, che le avete fatto.

 E questa donna dovette dirgli per filo e per segno com'era andata la faccenda:

—Sapete, abbiate pazienza, io ho una figlia eccetera, eccetera, aveva voglia di carne, e ho deciso di prenderne un pezzetto alla vostra vitella.

—Eh, e allora mi darete la vostra figliola. O la vitella, o la ragazza bella.

—Ma come, non ci mancherebbe altro: come potrei darvi la mia figliola—.

Ma quest'uomo, tutto stizzito ed arrabbiato:

—Allora non avreste dovuto fare quel lavoro, o mi date la vitella o la ragazza bella—.

E questa donna dovette prendere la figlia, metterla in un saccoe darla a lui. Lui si caricò questo sacco sulla schiena, e via, e via. Camminò un bel pezzo, ma poi quel sacco gli pesava.

—Però sei pesa, sei pesa.

Arrivò adun'altra casa e rifece come prima, chiamòlamassaia:

—O massaina. iohoun sacco. Potrei lasciarlo sulle scale della vostra casa?

—Certamente, mettetelo, come vi pare.

—Sapete, devo arrivare in un posto, ma non tarderò a ritornasre.

—Sì, sì.

Quest'uomo mise il sacco sulle scale e andò via. Ora questa ragazza riconobbe dai buchi del sacco che si trattava della casa di sua zia, e cominciò a gridare.

—O zia, o zia.

—O che ci fai qui?—.

La zia aprì il sacco, e lei le raccontò ciò che era successo.

—Ora, vedrai, che lo sistemo io, quell'uomo.

Presero un cane che avevano, e lo misero dentro il sacco, con un po' di formaggio per farlo star zitto, gli ci miseroun po' di pane, e fecero il sacco pesante come se ci fosse stata la ragazza. E così, poi, tornò dopo un bel po' di tempo, quest'uomo:

—O massaina.

—Oh, o quell'umo, che volete?

—Sono venuto a riprendere il mio sacco.

—Sì sì, prendetelo, è dove lo avete messo.

—Bene.

Lui prese il sacco in spalla:

—Però, quant sei pesa.

Fece unbel po' di strada, e quando fu nel bosco, inun luogo più isolato, disse:

—Madonna, ho fatto una bella fortuna: da un cecio un gallo cominciò da un gallo un maiale, da un maiale, da un maiale una vitella, e da una vitella una ragazza bella. Esci fuori ragazza bella e dammi unb bacio. Aprì quel sacco e il cane gli mangiò il naso.

—Figliaccio..., gli diceva rendimi il mio naso, ed io ti dò il tuo cacio, rendimi il naso, ed io ti dò il tuo cacio.

E allora, dice: "chi troppo abbraccia, meno ha".

 

 

[1] Aggredito, travolto.

[2] "Ho voglia di mangiare della carne...".

[3] "Tagliò una braciola dal quarto della vitella, e nascose il taglio con della calcina...".

[4] "Si prese questo sacco sulla schiena...".

[5] Giunse.

[6] "Poi gli ci misero un po' di formaggio, perché se ne stesse zitto, del pane, e insomma rifecero un sacco peso propriocome se ci fosse dentro la ragazza...".

Resumen de ATU 1655

The Profitable Exchange. A poor man finds a bean (pea, grain of millet) which is eaten by a rooster. The old woman who owns the rooster gives it to the man. When the rooster is eaten by a pig, he is given the pig. A steer (cow) kills the pig, and he takes the steer as compensation. Similarly, the man is given a horse as compensation for the steer [K251.1]. Cf. Type 170.

Eventually he demands a woman (princess) as compensation and puts her into a sack. His luck turns: strangers set her free and replace her with a big dog who jumps out and attacks the man [K526]. (Uther, 2004: II, 359).

[El intercambio productivo. Un pobre encuentra una alubia (guisante, grano de mijo) la cual se la come un gallo. La anciana dueña del gallo se lo da al hombre. Cuando un cerdo se come al gallo, le dan el cerdo. Un novillo (vaca) mata al cerdo y este se queda con el novillo como compensación. De forma similar, al hombre le dan un caballo como compensación por el novillo [K251.1]. Cf. Tipo 170.

Finalmente. exige a una mujer (princesa) como compensación y la mete en un saco. Su suerte cambia: unos extraños la liberan y la remplazan por un gran perro que sale de repente y ataca al hombre [K526]. (Traducción de Laura Moreno Gámez)]